da Beijing l’Italia del SIEEB: RAFFRESCAMENTO DEL COSTRUITO
da Beijing l’Italia del SIEEB: RAFFRESCAMENTO DEL COSTRUITO
petaloRUBRICA 1
in alto a sn il SIEEB: il canyon con la vegetazione
in alto a dx – il SIEEB: un momento dell’inaugurazione, giovedì 6 luglio 2006 (l’ing. Luca Nicolini-Favero&Milan team project management e l’ing. arch. Barbara Bartoli)
Il SIEEB - conformato secondo una “C” aperta a sud e sviluppata su 10 piani fuori terra, con livelli interrati adibiti a parcheggio – si avvale di un vero e proprio “canyon artificiale” che convoglia le acque grigie, ma al contempo realizza una congerie di aspetti straordinariamente semplici ed efficaci che garantiscono nel suo habitat edilizio di:
•vivere meglio
•consumare meno
•inquinare poco
•sprecare quasi nulla.
Innanzitutto l’aspetto estetico, quello che colpisce e crea sensazioni piacevoli, del corso d’acqua; poi, rigorosamente connessi alle leggi meno comprensibili della termodinamica, ma assolutamente percepibili dal comfort che deriva, i termini di:
•climatizzazione
•raffrescamento
•umidificazione
•abbattimento delle polveri sospese
•riduzione degli effetti di elettrostaticità
•il riutilizzo e il ricircolo delle acque
•la vegetazione che se ne nutre, e produce quell’incantevole equilibratore di energia luminosa e termica che si sviluppa in un edificio vetrato.
L’acqua che è convogliata e riciclata a livello del terreno e interrato, con lo sviluppo di essenze arboree e verde ornamentale. Nel caso invece della realizzazione di un giardino pensile, oltre all’impermeabilità, va considerato anche l’aspetto di drenaggio, sufficiente ad evitare ristagni d’acqua dannosi alla vegetazione e la resistenza meccanica o chimica all’azione delle radici (in caso di piante o cespugli) che possono deteriorare il manto impermeabile della copertura dell’edificio; se per una terrazza sono sufficienti 10-15 cm. di risvolto impermeabile (per evitare by-pass in concomitanza di grossi eventi meteorici), nei giardini si dovrà considerare una quota cautelativa, anche in funzione di eventuali deflussi più lenti dell’acqua. Per la tecnologia del “tetto verde” occorrono manufatti specifici sia per l’invaso del terreno che per il drenaggio acque e bacino minimo di ristagno: infatti per spessori di terreno esigui si presenta il rischio siccità.
note e riferimenti su scheda 192, pagg. 340, 341
tratto da Barbara Bartoli Sostenibile dalla A alla Z: 250 schede per progettare in modo ecologico Edizioni Sistemi Editoriali Se, Napoli, settembre 2008, volume pagine 448
L'autrice affronta in 250 schede il variegato panorama della progettazione sostenibile, senza fermarsi rigidamente in scansioni univoche, ma spaziando nella pluralità dei risvolti e delle interpretazioni di un costruire consapevole dell'ambiente, delle fonti rinnovabili e delle risorse umane e sociali.
Con questo approccio agile e diretto, ma al contempo scientificamente sviluppato in una coerenza olistica, vengono toccati i più strategici parametri di progetto, al fine di produrre delle basi concrete nell'affinamento metodologico di una progettazione bio a 360 gradi.
In una società sostenibile, quello che giusto oggi può non esserlo domani, e quanto risulta corretto in un punto del pianeta può non esserlo affatto dall'altra parte della Terra: da questo assunto scaturisce la conseguenza che solo la conoscenza oggettiva può formare una coscienza progettuale capace di riconoscere coerentemente gli scenari per progettare in modo sostenibile.
(foto e testi protetti da copyright, elaborazioni di Barbara Bartoli, dicembre 2011)
ideazione, elaborazione e montaggio donato da COSTRUIREconENERGIA® per UNIVERSALMENTEweb®
lunedì 5 marzo 2012
copyright by barbara bartoli
progettazione 25 dicembre 2011
aggiornamento 2 del 13 marzo 2012